Passione

Aforismi

La formica e la mosca

La formica e la mosca disputavano con accanimento chi di loro due valesse di più.
La mosca cominciò per prima così:

- Puoi tu paragonare la tua gloria alla mia?
Mi soffermo tra gli altari, vado girando per tutti i templi; quando si fanno sacrifici, assaggio per prima le viscere offerte agli dèi.
Sto posata sulla testa del re quando mi pare e assaporo i casti baci delle matrone.
Non lavoro affatto e godo delle cose migliori.
Quale privilegio simile a questi ti capita mai, rozza villana?


- Certo vivere con gli dèi è motivo di vanto, ma per chi è invitato, non per chi è inviso.
Frequenti gli altari?
Sì, ma sei cacciata non appena vi giungi.
Parli dei re e dei baci delle matrone?
Arrivi al punto di vantarti di una cosa che il pudore dovrebbe nascondere.
Non lavori affatto?
Per questo, quando hai bisogno, non hai nulla. Io, quando ammucchio con zelo il grano per l'inverno, ti vedo lungo i muri nutrirti di sterco.
In estate mi provochi, quando è inverno, taci.
Quando il freddo ti rattrappisce e ti costringe a morire, io sono accolta, sana e salva, da una casa ben fornita.
Ora basta.
Senza dubbio ho rintuzzato la tua boria.


La favoletta distingue due tipi di uomini: quelli che si bardano di falsi meriti e quelli il cui valore rivela un motivo fondato di gloria.





Morale della favola

Non fare nulla che non sia utile.